di Veronica Donda
E' uno spazio utilizzato solo per attività educative di gruppo. Lontano dagli ambulatori e dai reparti ospedalieri. Per i ragazzi gioca un ruolo di incontro e di condivisione di fatiche e di emozioni.
Le famiglie vi prendono parte solo in alcune occasioni… prima e dopo le attività dei ragazzi e per condividere i percorsi educativi.
Lo spazio non è personalizzabile, bisogna chiedere il permesso.
Lo spazio è continuamente provvisorio, in attesa di migliori.
I nuovi incontri e scambi non sono mai casuali, vengono programmati dagli operatori. Non è pensato ad un’evoluzione nel tempo …è uno spazio destinato a “morire”.
C’è un po’ di visibilità, le attività fatte nello spazio esterno incuriosiscono e rappresentano un elemento di novità rispetto alle routines dell’ospedale.
Che nonostante l’incoerenza delle istituzioni che pretendono di “curare” in un ambiente brutto e buio, l’entusiasmo dei ragazzi e degli operatori rende ogni incontro importante e ricco di emozioni.
Impossessarsi dello spazio senza vincoli.