di Serena Lovat
Attualmente il ruolo di questo spazio nella vita delle famiglie è piuttosto marginale. A parte l'accesso alla biblioteca per il prestito dei libri, è poco vissuto come luogo di incontro, scambio o aggregazione. Nonostante le potenzialità offerte dal contesto, non sembra far parte delle abitudini quotidiane delle famiglie.
Le famiglie, nella maggior parte dei casi, non giocano un ruolo attivo. La partecipazione è limitata e sporadica, quasi esclusivamente individuale (es. un genitore che prende libri in prestito). Manca una dimensione collettiva o comunitaria della partecipazione.
No, attualmente non sono presenti elementi visibili che celebrino o ricordino figure significative per la comunità o per lo sviluppo di questo spazio. Non vi è memoria pubblica di chi abbia contribuito alla costruzione del luogo o della sua identità.
Non in modo evidente. Anche se ci sarebbero strutture per sostenere pratiche educative, ricreative e culturali, al momento non vengono realmente utilizzate in continuità. Lo spazio appare frammentato e sottoutilizzato rispetto al suo potenziale.
Sulla carta sì, nella pratica no. Lo spazio ha caratteristiche ideali per favorire nuovi incontri, ma mancano iniziative, occasioni concrete o una regia che le promuova. Senza stimoli, resta un luogo "potenzialmente" accogliente ma di fatto statico.
Attualmente non ci sono reali opportunità per le persone di incidere su questo spazio. Non esistono strumenti o contesti che incoraggino i cittadini a prendersi cura del luogo, proporre modifiche o sentirlo davvero "proprio". Lo spazio viene fruito passivamente, se e quando viene utilizzato.
Può insegnarci quanto la partecipazione non sia automatica, ma richieda visione, accompagnamento e progettazione condivisa. Ci mostra come uno spazio, per quanto dotato e ricco di possibilità, può rimanere vuoto se manca un senso di appartenenza e di motivazione collettiva.
Potrebbe farlo creando occasioni semplici ma regolari di presenza comunitaria: piccoli eventi, attività per bambini e famiglie, laboratori all’aperto o momenti informali di socialità. Serve qualcuno che faccia da "attivatore", valorizzando ciò che già esiste e invitando le persone a immaginare insieme nuove forme d’uso.