di Luana Lissiach
È un luogo dove alcune famiglie scelgono di portare i propri figli perché necessitano di aiuto nei compiti. Altre famiglie non scelgono ma vengono accompagnate dai servizi sociali. Per tante famiglie, in questo caso, questo posto poi diventa aiuto importante per la crescita dei figli. Lo spazio aperto è grande, ma poi ci sono delle stanze più piccole per permettere la concentrazione e lo studio. Le persone si muovono lentamente, a volte si fermano a parlare o a controllare il telefono, perché in questa zona non passano le macchine. Anche se poco più sotto bisogna prestare attenzione perché una stretta strada porta al parcheggio del supermercato. Inoltre c'è un grande spiazzo poco distante, con delle panchine gialle. Spesso si vedono persone sedute da sole o in coppia. Ora questo spazio viene vissuto anche dagli operai che stanno lavorando alle case adiacenti.
I primi accolti nella struttura sono i bambini e i ragazzi, ma per la peculiarità dei servizi che gravitano qui, le famiglie sanno che un momento per un confronto ci sarà sempre. Lo spazio non è visibile dalla strada, si vede solo passando nell'intersezione pedonale. All'inizio le vetrine erano nude e tutti potevano guardare cosa stesse succedendo dentro. Spesso la scorsa estate i bambini sbriciavano dentro incuriositi, mentre i genitori bevevano il caffè seduti ai tavolini del bar di fronte. Ora sono state applicate le vetrofanie per garantire la privacy e tutto è cambiato in un attimo. Ma se guardi bene, dietro le vetrofanie vedrai qualcosa creato di chi vive il posto.
Si, rispecchia sia le persone che lo vivevano prima di noi, le nostre scelte di arredamento e decoro quando siamo entrati e ora la presenza costante si tanti ragazzi, che firmano il proprio passaggio in ogni angolo. Lo spazio esterno non sembra molto diverso da ciò che lo circonda, ma all’interno possiamo scoprire come le persone riescano ad abbellire anche i posti più nascosti e inaccessibili. I tocchi personali anche se semplici, rendono prezioso ogni ambiente. E anche più colorato.
Nel suo piccolo si, ma mira ad ampliare ancora di più.
Si, benché ambiente chiuso è aperto a nuovi servizi e nuove persone. Intorno c’è uno spiazzo pedonale, dove trovano posto i tavolini del bar di fronte. E i bambini giocano a rincorrersi. Inoltre accanto ci sono varie attività, come un salone di parrucchiera e un grande negozio di detersivi. Il contesto è cambiato lentamente perché ora la primavera ha rinverdito gli alberi e le sedie e i tavolini del bar di fronte. Si fonde con l’ambiente circostante … come se fosse sempre stato là.
I ragazzi che lo vivono quotidianamente lasciano costantemente il segno del proprio passaggio. E i ragazzi che vengono sporadicamente poi li imitano.
Che anche se ci sono porte e cancelli, servono a proteggere, non chiudere fuori.
Credo che quello che si sta già facendo, ossia prestare lo spazio ad altre persone e servizi, possa essere un buon inizio.