di Beatrice Centonze
Per le famiglie che lo frequentano, il Centro assume un ruolo cruciale nella costruzione di un percorso di riscatto; offre occasioni concrete di reinserimento sociale e lavorativo e diventa un canale attraverso cui riacquisire dignità, autonomia e speranza.
All'interno di tale luogo, le famiglie intrecciano e costruiscono relazioni significative, scoprono risorse, creano legami, attivano reti di sostegno che contribuiscono a creare una nuova stabilità; qui le persone, non solo lavorano, ma in parallelo, chi ci abita e viene accolto, si forma, si confronta e inizia a credere nella possibilità di una vita diversa.
Ogni spazio non gioca un ruolo solo nel presente, ma anche nella memoria; ricorda e custodisce le storie di chi ha giocato un ruolo fondamentale come: operatori, volontari, beneficiari. Ogni azione e ogni oggetto racconta qualcosa che ha costruito l'identità di questo spazio, come rifugio e trampolino verso la nuova vita.
Questo spazio a mio avviso consente lo sviluppo di pratiche attuali della comunità, risponde ai bisogni emergenti, favorisce l’incontro tra culture, la partecipazione attiva e la creazione di nuovi rapporti. E’ un ambiente dinamico, che evolve insieme alle persone che lo vivono, mantenendo al centro i valori d’accoglienza e solidarietà.
E' un luogo anche in continuo divenire: ospita pratiche attuali della comunità e consente la nascita di nuovi incontri, momenti in cui persone differenti si conoscono, si riconoscono e danno forma a relazioni inedite. Grazie a ciò, la comunità evolve, si arricchisce e si trasforma nel tempo, diventando anche più consapevole e solidale.
Ciò che rende speciale questo luogo è la sua apertura all'altro: non solo accoglie, ma si lascia trasformare da chi lo vive. Qui le persone possono lasciare il proprio segno, contribuendo con le proprie competenze, culture, idee e modellare lo spazio secondo le proprie esigenze, sia individuali che collettive. Questa possibilità di appartenenza attiva alimenta un senso profondo di comunità.
Partecipare è un modo di appartenere e lo spazio diventa vivo solo quando è abitato da coloro che lo sentono un po' loro.
Creando momenti strutturati e di ascolto diretto. Creando spazi personalizzabili e flessibili. Riconoscere e valorizzare le competenze. Dare continuità ai legami.