di Annalisa Chiappa
Lo spazio è un luogo di cura pensato per essere vicino alle persone. Viene definito in diversi contesti come il luogo dei Servizi Sociosanitari Territoriali che avrebbero la funzione di rispondere ai bisogni di cura dei cittadini residenti sul territorio di competenza (corrispondente al territorio degli Ambiti Sociali Territoriali che per Udine coinvolge la città e 8 comuni confinanti con la città).
Le famiglie accedono per usufruire di Servizi Sanitari.
Lo spazio è un luogo storico di Servizi Sanitari. Facilmente identificabile perché da sempre lì.
Lo spazio è pensato con logiche vecchie, con gli ambulatori e gli spazi dell'attesa dei "pazienti"; con il PNRR è in fase di ristrutturazione per la costruzione della "casa della comunità", pensata come un luogo di prossimità. Ad oggi tuttavia non sono chiari i cambiamenti che verranno posti in termini di organizzazione dei servizi, di accessibilità degli spazi, di relazione con il cittadino... Certamente il termine "casa della comunità" evoca sentimenti di vicinanza, calore, una visione di un luogo dove il cittadino possa sentirsi a suo agio...
Ci sono alcune sale riunioni dove si cerca di promuovere spazi di incontro tra i cittadini: gruppo delle donne vittime di violenza promosso da "zero tolerance" e facilitato da una psicologa; gruppi per genitori promossi dal Consultorio Familiare, anche in orari tardo pomeriggio; Il Distretto è aperto dalle 8,00 alle 18,00; la maggioranza degli operatori seguono orari di ambulatorio e sono soggetti ad una stretta programmazione delle attività, pertanto ci sono dei vincoli nella promozione di spazi di incontro e confronto che siano flessibili.
In questo momento non ci sono spazi di partecipazione.
In questo momento poco. Ci insegna cosa non è partecipazione.
Lo spazio è frequentato da tanti cittadini, presenta un enorme potenziale di contatto. Sarebbe interessante creare spazi dove raccogliere le visioni, i bisogni e le disponibilità dei cittadini, creando forme di collaborazione con altri soggetti già attivi nella Comunità. Ci sono alcuni sportelli informativi, come INFOHANDICAP, purtroppo poco visibili e poco in relazione con gli operatori dei Servizi attivi nel Distretto. Ci sono molteplici esperienze virtuose (l'ADI, il Servizio Cure Palliative, il Consultorio Familiare il Servizio per la Disabilità Adulta, che si conoscono poco o quasi per nulla...) ma funzionano un pò come un grande condominio in cui ognuno sta nel proprio appartamento. Alcuni anni fa venivano fatte delle Riunioni tra i Responsabili dei Servizi che svolgevano una funzione di coordinamento... Ora la riorganizzazione Aziendale ha rivisto la programmazione dei Servizi e sento che abbiamo perso il senso di appartenenza alla realtà del Distretto. Sicuramente ci sono nuove opportunità, da ritrovare.