L’acqua di questo tratto del Bacchiglione è lenta, densa e scura. Puoi avvicinarti alla riva, scivolare sull'acqua e toccarla, puoi camminare sull’argine e guardarla da lontano. Quando il livello dell’acqua si alza molto, il fiume diventa imponente e trasmette tutta la sua forza.
Il luogo è pubblico: si può arrivare facilmente dal ponte del Bassanello e passeggiare in compagnia sull’argine. All’inizio, i confini sembrano molto netti, perché ci sono cancelli che delimitano le proprietà private. Tuttavia, parlando con i residenti, si scopre che molte proprietà private si estendono fino al limite della strada pubblica, a causa di espropri avvenuti in passato. Così, i confini tra pubblico e privato risultano più porosi di quanto appaia in superficie.
Lo spazio si esprime principalmente attraverso cartelli messi dalle autorità pubbliche. Oltre ai segnali ufficiali, il linguaggio si arricchisce anche con i murales: opere realizzate sia da persone di passaggio, sia da residenti e istituzioni, come quello della protezione civile davanti al bar vicino alle chiuse. In questo modo, lo spazio si comunica anche attraverso immagini e arte urbana, creando un linguaggio collettivo e condiviso.
Il contrasto più evidente si trova vicino al bar delle chiuse: un luogo che, a prima vista, sembra una meta da villeggiatura, come un bar sul lago, ma che in realtà è cosparso da cartelli di divieto di pesca e di balneazione. È un’immagine che mette in evidenza le tensioni tra il desiderio di relax e la necessità di rispettare le regole e i rischi. Anche il contrasto tra il ferro del ponte e il verde circostante salta subito all’occhio.
Partendo dal ponte del Bassanello, si avverte subito il cambiamento: dal rumore del traffico si passa al silenzio e alla sensazione di natura che avvolge l’argine. Man mano che si attraversano altri ponti, come quello dei Quattro Martiri o di voltabarozzo, si alternano momenti di calma e di frenesia, fino a ritrovarsi di nuovo immersi nel traffico o nelle vie interne del quartiere. Le chiuse, isolate dal cantiere del tram, regalano un’atmosfera tranquilla e rilassata.
Il primo elemento distintivo è il ponte del Bassanello, con il suo bar per gli spritz, punto di ritrovo e di socialità. Poi c’è il ponte pedonale, con un’architettura inconfondibile, e infine il bar delle chiuse, che si distingue per la sua posizione isolata e il suo ambiente tranquillo. Questi elementi sono segnali chiari di un’identità ben definita.
Ci sono due principali punti di ritrovo: il bar del Bassanello e quello delle chiuse, entrambi frequentati per l’aperitivo e per incontri spontanei. Lungo tutto il percorso sull’argine, si trovano anche molti altri spazi informali dove le persone si fermano per chiacchierare o semplicemente godersi il panorama. Sono incontri sia spontanei, sia organizzati, e ognuno sceglie il suo momento per fermarsi.
Vi sono molti murales sparsi per tutto il percorso in generale la Street Art è vista come un’appropriazione del territorio e un’auto espressione. Ci sono anche molti segni di bomboletta spray sulle chiuse che testimoniano la volontà di qualcuno di lasciare un segno. Anche le fotografie e i selfie fatti durante l’aperitivo al bar delle chiuse possono essere considerati un tocco personale e un’espressione individuale che dimostra un senso di appartenenza, ma solo se la fotografia postata non è puramente documentaria.
Se consideriamo la passeggiata sull’argine possiamo dire che lo spazio è esposto e aperto. Se però vogliamo scendere in area golenale ci rendiamo conto che lo spazio è molto più chiuso e intimo. Forse per questo i tavoli del bar delle chiuse sono stati messi messi a ridosso dell’acqua in un punto abbastanza discreto.
I ponti che attraversano il fiume funzionano come portali spaziali, collegando le sponde e facilitando il movimento. Per quanto riguarda il passato, le chiuse stesse sono un vero e proprio portale temporale: costruite nei primi del 1900, testimoniano una storia lunga e ricca, collegandoci a tempi in cui questa zona aveva un ruolo diverso, più legato al passaggio di imbarcazioni.
Nel corso degli anni, il paesaggio di questa zona ha subito molte trasformazioni: da area agricola a spazio urbano, con l’aggiunta di infrastrutture e adesso il cantiere del tram, ancora in corso. Questi cambiamenti sono avvenuti lentamente, nel corso di decenni, e la stabilità dello spazio si percepisce nella sua continua evoluzione, che si adatta alle esigenze del tempo.
Il legame con l’acqua è profondo e costante. L’argine e la passeggiata sono stati pensati proprio per permettere alle persone di godere della bellezza del fiume e di un pezzo di natura vicino al centro città. I bar, i punti di ritrovo e le passeggiate sono nati in prossimità dell’acqua, rafforzando questa relazione.